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martedì, maggio 16, 2006

Tiramisù alle fragole

Il mio fidanzato non ci credeva, che sarebbe venuto così buono.
Anch'io avevo qualche dubbio, ma per ragioni opposte.
Lui pensava che sarebbe venuto un pastone troppo dolce. Io temevo che invece non avrebbe avuto nessun sapore definito, visto il gusto acquoso delle fragole disponibili in giro.

Ci sbagliavamo tutti e due.
È venuto buonissimo.

L'unico difetto di questa ricetta, se di difetto si può parlare, è che con le dosi indicate ne vengono più di dieci porzioni. Se la dovessi rifare per i soliti 4 commensali – di più, la mia cucina non ne capisce – dimezzerei le dosi: perché è vero che gli ospiti sono in genere ben contenti di portarsene via una porzione; ma è anche vero che bisogna mangiarlo entro le ventiquattro ore, anche perché va obbligatoriamente preparato in anticipo (la sera prima per il mattino dopo).

La ricetta di base è di Giada de Laurentiis, ma ho dovuto modificarla. Pensate un po', questa magra signorina, che deve avere il metabolismo di una Ferrari, pretendeva che aggiungessi a mezzo chilo di mascarpone ancora quasi tre etti di panna montata. Argh. Non che il tiramisù normale sia tanto più light, ma a leggere di tutti quei grassi sentivo il girovita allargarsi da solo. Quindi, cara Giada, tu sarai anche la nuova guru della cucina italiana in America, ma io ho levato la panna e preparato la crema come faccio sempre per il tiramisù. Oh insomma.

» la crema del tiramisù according to milo «
Faccio sciogliere 150g di zucchero in un pentolino con pochissima acqua. Nel frattempo preparo due casseruole che possano stare una dentro l'altra, e nella più grande metto a scaldare qualche dito d'acqua per un bagnomaria. Nell'altra sbatto 3 tuorli e 1 uovo intero. Quando lo zucchero è diventato uno sciroppo trasparente lo verso a filo sulle uova, continuando a sbattere, e poi proseguo con un frustino elettrico con la casseruola nel bagnomaria. Come per fare uno zabaglione, insomma, con lo sciroppo di zucchero al posto del marsala. Quando il composto è chiaro e spumoso tolgo dal fuoco e faccio raffreddare nel lavandino, in un bagnomaria stavolta ben freddo, mescolando spesso.

Intanto mettete il mezzo chilo di mascarpone in una ciotola larga e lavoratelo con mezza fialetta di aroma vaniglia e due cucchiai di liquore (la ricetta diceva cointreau o grand marnier, io avevo del brandy ed è andato benissimo). Quando la crema d'uova è fredda li si mescola insieme.
Passate a preparare la bagna per i savoiardi, che è la cosa più stramba della ricetta: un vasetto di gelatina di fragole, diluito con il succo di due arance spremute e circa 120ml di liquore (lo stesso di prima). Se proprio non vi riesce di amalgamare la gelatina, potete intiepidirla su fuoco dolcissimo, ma a me con un frustino e un po' di energia è riuscito a freddo.
Prima di tutto questo, però, è meglio preparare le fragole, in modo che abbiano il tempo di produrre un po' di sughino: ce ne vogliono circa mezzo chilo, da tagliare a fettine sottili e da condire con due cucchiaini di zucchero.

Quando avete tutto pronto, cominciate a montare il dolce. Prendete una teglia di circa 25x35, dai bordi piuttosto alti altrimenti non vi sta.
Fate uno strato sottile del composto di gelatina, copritelo di savoiardi (un po' più di 100g) e ripetete lo strato sopra i savoiardi. Siate generosi perché da questo dipende la futura morbidezza dei biscotti. Sopra spalmate circa metà della crema di uova e mascarpone, poi fate uno strato di fragole (dovreste usarle quasi tutte). Ripetete con savoiardi (altri 150g circa), gelatina e crema. Vi anticipo che di fragole dovrete averne in frigo un altro mezzo chilo scarso, da cospargere in superficie al momento di servire.

Il dolce deve meditare ora, per cui lasciatelo tranquillo in frigo. Coprite la superficie con un foglio di cartaforno (a cui la crema si attaccherà molto poco) e poi sigillate il tutto con la pellicola. Se riuscite a far passare una dozzina di ore sarà perfetto.
Un'oretta prima di servirlo, tagliate le fragole rimaste in quarti (queste si vedono, per cui non fate sfracelli), conditele con i soliti due cucchiaini di zucchero e lasciatele stare fino al momento giusto, quando le disporrete con ordine sulla superficie del dolce.

3 commenti:

Scribacchini ha detto...

Come sarebbe a dire "0 assaggi"? Ma questa qui me la pappo tutta io!
'scolta: io non vado tanto d'accordo col bianco d'uovo nelle creme, si può omettere, secondo te?
Grazie! :-)
Patt

marcella aka milo ha detto...

Patt, secondo me sì: io lo aggiungo solo perché mi facilita la sbattitura dei rossi, non so, mi sembra che montino prima e meglio se c'è anche un bianco. Ma se lo elimini il gusto non cambia quindi... vai!

Scribacchini ha detto...

'assie! :-)
Patt